IL VETRO

protagonista

Vaso Art Nouveau, Schneider, Donata Patrussi

Dal cristallo molato all’amore per il colore

I vetri d’arte

La produzione vetraria verso la fine del XIX secolo raggiunse livelli mai toccati prima. Le nuove tecnologie di produzione e le conoscenze scientifiche, come la fisica ed in particolare la chimica, portarono artisti e produttori a sfruttare al massimo queste nuove possibilità.
Le mostre internazionali, che fin dal 1851 si succedevano con regolarità, avevano contribuito a diffondere le nuove tendenze di gusto mettendo a confronto artisti e manifatture e influenzandosi reciprocamente. Il gusto nei secoli precedenti, che vedeva dominare da incontrastati padroni il cristallo molato o il vetro trasparente, verso la fine del XIX secolo viene sostituito dall’interesse per il colore e gli effetti cromatici che si potevano ottenere con l’ausilio di nuove sperimentazioni. Artisti e maestri vetrai potevano dare liberamente sfogo alla loro creatività e partecipando alle mostre nazionali ed alle esposizioni internazionali si sbizzarrivano per ottenere premi e riconoscimenti per i loro vetri d’arte.

Vaso Art Nouveau, Schneider, Donata Patrussi

Dal cristallo molato all’amore per il colore

I vetri d’arte

La produzione vetraria verso la fine del XIX secolo raggiunse livelli mai toccati prima. Le nuove tecnologie di produzione e le conoscenze scientifiche, come la fisica ed in particolare la chimica, portarono artisti e produttori a sfruttare al massimo queste nuove possibilità.
Le mostre internazionali, che fin dal 1851 si succedevano con regolarità, avevano contribuito a diffondere le nuove tendenze di gusto mettendo a confronto artisti e manifatture e influenzandosi reciprocamente. Il gusto nei secoli precedenti, che vedeva dominare da incontrastati padroni il cristallo molato o il vetro trasparente, verso la fine del XIX secolo viene sostituito dall’interesse per il colore e gli effetti cromatici che si potevano ottenere con l’ausilio di nuove sperimentazioni. Artisti e maestri vetrai potevano dare liberamente sfogo alla loro creatività e partecipando alle mostre nazionali ed alle esposizioni internazionali si sbizzarrivano per ottenere premi e riconoscimenti per i loro vetri d’arte.

La poetica del primo Novecento

L’ORIENTE E LE SUE SUGGESTIONI

L’effetto dell’ industrializzazione sulle Arti applicate fece sì che il vetro, grazie alle nuove possibilità tecniche, diventasse un prodotto per tutti.
Lo studio, le ricerche sui vetri antichi e la ripresa dei suoi modelli che aveva contraddistinto lo storicismo, ma con uno spirito improntato alla modernità, marcarono il periodo come uno dei più prolifici. Raramente si era visto assumere dal vetro così tante forme.
Nell’arte vetraria del novecento lo stile si ispirava principalmente ad elementi della flora e della fauna nonché alla cultura dell’Oriente asiatico (Cina e Giappone) che grazie alle esposizioni mondiali avevano fatto conoscere queste lontane ed affascinanti culture.

Vaso Art Nouveau, Donata Patrussi Firenze
Vaso Art Nouveau, Donata Patrussi Firenze

La poetica del primo Novecento

L’ORIENTE E LE SUE SUGGESTIONI

L’effetto dell ’industrializzazione sulle Arti applicate fece sì che il vetro, grazie alle nuove possibilità tecniche, diventasse un prodotto per tutti.
Lo studio, le ricerche sui vetri antichi e la ripresa dei suoi modelli che aveva contraddistinto lo storicismo, ma con uno spirito improntato alla modernità, marcarono il periodo come uno dei più prolifici. Raramente si era visto assumere dal vetro così tante forme.
Nell’arte vetraria del novecento lo stile si ispirava principalmente ad elementi della flora e della fauna nonché alla cultura dell’Oriente asiatico (Cina e Giappone) che grazie alle esposizioni mondiali avevano fatto conoscere queste lontane ed affascinanti culture.

Vaso Art Nouveau, Donata Patrussi Firenze

La nascita dell’arte vetraria

EMILE GALLÉ

Emile Gallè è da ritenersi il primo artista del vetro ad esserne totalmente affascinato e trarne ispirazione utilizzando le sue decorazioni e le sue forme per applicarle all’arte vetraria del suo tempo. Successivamente molti altri artisti e manifatture si orientarono sui modelli e gli elementi decorativi dell’Oriente asiatico. Le tecniche utilizzate erano le più svariate: ad esempio quella cosiddetta del “cammeo”, derivata dall’antico processo di lavorazione dell’agata che su vetro a due o più strati veniva ottenuta mediante l’uso di acidi; quella “martellata” (tecnica di incisione alla ruota ottenuta con mole simile a quella realizzata sul ferro); quella a “marqueterie” (intarsio su vetro derivato dal procedimento usato sul legno). I fiori esotici ripresi dalle silografie e stampe giapponesi, quali orchidee, iris, crisantemi, fiori di loto, ninfee, gigli e peonie furono incontrastati protagonisti su moltissimi modelli di vasi apprezzati per la loro raffinatezza.

Vaso Art Nouveau, Donata Patrussi Firenze

La nascita dell’arte vetraria

EMILE GALLÉ

Emile Gallè è da ritenersi il primo artista del vetro ad esserne totalmente affascinato e trarne ispirazione utilizzando le sue decorazioni e le sue forme per applicarle all’arte vetraria del suo tempo. Successivamente molti altri artisti e manifatture si orientarono sui modelli e gli elementi decorativi dell’Oriente asiatico. Le tecniche utilizzate erano le più svariate: ad esempio quella cosiddetta del “cammeo”, derivata dall’antico processo di lavorazione dell’agata che su vetro a due o più strati veniva ottenuta mediante l’uso di acidi; quella “martellata” (tecnica di incisione alla ruota ottenuta con mole simile a quella realizzata sul ferro); quella a “marqueterie” (intarsio su vetro derivato dal procedimento usato sul legno). I fiori esotici ripresi dalle silografie e stampe giapponesi, quali orchidee, iris, crisantemi, fiori di loto, ninfee, gigli e peonie furono incontrastati protagonisti su moltissimi modelli di vasi apprezzati per la loro raffinatezza.

Una nuova geometria

L’Art Déco

Anche i fantastici paesaggi, laghi, boschi tipici della cultura orientale, ispirarono gli artisti così come gli animali: farfalle, libellule, uccelli, insetti decoravano le più inusitate forme di vasi.
Le opere non erano più finalizzate all’uso o a una necessità stilistica ma semplicemente i maestri vetrai e gli artisti aspiravano a creare qualcosa che potesse soddisfare anche lo spirito con la loro bellezza.
Con l’Esposizione Internazionale delle Arti Decorative e Industriali e Moderne di Parigi del 1925, che darà inizio e nome al periodo dell’Art Déco, si avrà un cambiamento sostanziale che già si era avvisato precedentemente.
Le linee sinuose e morbide, che avevano contraddistinto il periodo Art Nouveau, vengono sostituite da ornamentazioni geometriche più semplici e stilizzate utilizzando linee dritte e angoli retti.

Vaso Art Nouveau, Schneider, Donata Patrussi
Vaso Art Nouveau, Schneider, Donata Patrussi

Una nuova geometria

L’Art Déco

Anche i fantastici paesaggi, laghi, boschi tipici della cultura orientale, ispirarono gli artisti così come gli animali: farfalle, libellule, uccelli, insetti decoravano le più inusitate forme di vasi.
Le opere non erano più finalizzate all’uso o a una necessità stilistica ma semplicemente i maestri vetrai e gli artisti aspiravano a creare qualcosa che potesse soddisfare anche lo spirito con la loro bellezza.
Con l’Esposizione Internazionale delle Arti Decorative e Industriali e Moderne di Parigi del 1925, che darà inizio e nome al periodo dell’Art Déco, si avrà un cambiamento sostanziale che già si era avvisato precedentemente.
Le linee sinuose e morbide, che avevano contraddistinto il periodo Art Nouveau, vengono sostituite da ornamentazioni geometriche più semplici e stilizzate utilizzando linee dritte e angoli retti.

Vaso Art Nouveau, Donata Patrussi Firenze

Nuove tecniche e forme

DAUM

Molti artisti restarono fedeli al gusto di utilizzare elementi floreali e naturalistici ma rivisitandoli con utilizzazioni lontane dal precedente periodo. Ne è un esempio la rosa che ridisegnata in forma geometrica e stilizzata divenne un modello e un simbolo per molti decoratori.
Ditte come quella dei fratelli Daum, che già si erano contraddistinte nel periodo Art Nouveau, sperimentarono nuove tecniche collaborando anche con altri artisti; ad esempio con Henry Bergè, come disegnatore, ed Amalric Walter, come esecutore, creando piccoli contenitori, posacenere, scatole con soggetti di animali quali insetti, crostacei, serpenti, lucertole con forme di evidente derivazione orientale. Inoltre la produzione dei vasi cambiò connotazione. Entrarono in campo incisioni all’acido molto marcate e stilizzazioni di fiori e soggetti geometrici molto eleganti e raffinati.

Vaso Art Nouveau, Donata Patrussi Firenze

Nuove tecniche e forme

DAUM

Molti artisti restarono fedeli al gusto di utilizzare elementi floreali e naturalistici ma rivisitandoli con utilizzazioni lontane dal precedente periodo. Ne è un esempio la rosa che ridisegnata in forma geometrica e stilizzata divenne un modello e un simbolo per molti decoratori.
Ditte come quella dei fratelli Daum, che già si erano contraddistinte nel periodo Art Nouveau, sperimentarono nuove tecniche collaborando anche con altri artisti; ad esempio con Henry Bergè, come disegnatore, ed Amalric Walter, come esecutore, creando piccoli contenitori, posacenere, scatole con soggetti di animali quali insetti, crostacei, serpenti, lucertole con forme di evidente derivazione orientale. Inoltre la produzione dei vasi cambiò connotazione. Entrarono in campo incisioni all’acido molto marcate e stilizzazioni di fiori e soggetti geometrici molto eleganti e raffinati.

“La Verre Français” e “Charder”

SCHNEIDER

Anche la manifattura dei fratelli Schneider, della quale Charles, che aveva collaborato negli anni giovanili con i fratelli Daum, era l’instancabile mente ideatrice, si affermò tra il 1918 ed il 1930, con creazioni originali dai colori eclatanti e vivi e con soggetti di fiori, piante, animali e geometrie coerenti con il periodo.
Due le produzioni della manifattura Schneider che seguivano due stili diversi, ben definiti e con due marchi differenti: il marchio “Schneider”, con vasi in vetro a tiraggio limitato dai colori sovrapposti e contrastanti, ed eseguiti con la tecnica “intercalare” ed applicazioni ad “intarsio” (marqueterie) ed il marchio “Le Verre Français” e “Charder”, contrazione di Charles Schneider, con produzione industriale e dalla tecnica semplificata del vetro doppio o a più strati inciso all’acido.

vaso-schneider-antiquariato-donata-patrussi-firenze-13
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“La Verre Français” e “Charder”

SCHNEIDER

Anche la manifattura dei fratelli Schneider, della quale Charles, che aveva collaborato negli anni giovanili con i fratelli Daum, era l’instancabile mente ideatrice, si affermò tra il 1918 ed il 1930, con creazioni originali dai colori eclatanti e vivi e con soggetti di fiori, piante, animali e geometrie coerenti con il periodo.
Due le produzioni della manifattura Schneider che seguivano due stili diversi, ben definiti e con due marchi differenti: il marchio “Schneider”, con vasi in vetro a tiraggio limitato dai colori sovrapposti e contrastanti, ed eseguiti con la tecnica “intercalare” ed applicazioni ad “intarsio” (marqueterie) ed il marchio “Le Verre Français” e “Charder”, contrazione di Charles Schneider, con produzione industriale e dalla tecnica semplificata del vetro doppio o a più strati inciso all’acido.

Vaso Art Nouveau, Schneider, Donata Patrussi

Una produzione ricercata

Il fascino del vetro oggi

Grazie al successo di questo secondo marchio, non solo sul mercato europeo ma anche su quello oltreoceano, la produzione fu enorme ma si interruppe bruscamente con la crisi economica del 1929.
Dopo un periodo d’oblio oggi, grazie allo studio, alle ricerche di appassionati e collezionisti, è da anni una delle produzioni più ricercate.
Gli artisti che operarono nel XIX e parte del XX secolo apportarono alla millenaria arte del vetro un contributo fatto di fascino, creatività e coraggio di staccarsi da modelli passati che continua a coinvolgere e sorprendere. Dietro ogni oggetto un pensiero, uno sforzo di comunicare passioni, sensibilità e fragilità nell’aura del tempo.

Vaso Art Nouveau, Schneider, Donata Patrussi

Una produzione ricercata

Il fascino del vetro oggi

Grazie al successo di questo secondo marchio, non solo sul mercato europeo ma anche su quello oltreoceano, la produzione fu enorme ma si interruppe bruscamente con la crisi economica del 1929.
Dopo un periodo d’oblio oggi, grazie allo studio, alle ricerche di appassionati e collezionisti, è da anni una delle produzioni più ricercate.
Gli artisti che operarono nel XIX e parte del XX secolo apportarono alla millenaria arte del vetro un contributo fatto di fascino, creatività e coraggio di staccarsi da modelli passati che continua a coinvolgere e sorprendere. Dietro ogni oggetto un pensiero, uno sforzo di comunicare passioni, sensibilità e fragilità nell’aura del tempo.